Sono nata in una famiglia di tradizione cattolica e ricordo che la mamma era molto interessata a tutto ciò che riguardava Dio. Desiderava avere una Bibbia, ma un sacerdote le disse che era un libro all’indice quindi non si poteva leggere. Erano circa gli anni ’60.

Qualche tempo dopo i Testimoni di Geova si presentarono alla porta di casa e da loro ebbe una copia della versione Luzzi della Bibbia. Da allora vennero spesso a farle visita e a fare degli studi e, anche se nei primi anni non era possibile frequentarli con assiduità, nel corso del tempo hanno avuto un forte impatto sulla vita della nostra famiglia. Infatti, poco più che ragazzina, sono stata battezzata e sono diventata una Testimone di Geova attiva: partecipavo alle adunanze settimanali e andavo di casa in casa a distribuire riviste e libri. Col passare degli anni ero sempre più coinvolta, dedicando tanto tempo ed energie all’Organizzazione.

Finita la scuola superiore, mi misi alla ricerca di un lavoro ed ebbi l’occasione di frequentare un corso di linguaggio di programmazione per calcolatori, una cosa piuttosto nuova allora. Quando ci fu l’occasione di conoscere meglio il giovane insegnante, ebbi modo di spiegare la mia fede e lui mi disse di essere un cristiano evangelico, una realtà a me del tutto sconosciuta. Siccome entrambi credevamo che la Bibbia fosse la Parola di Dio, pensavo che fosse logico arrivare alle stesse conclusioni in materia di fede. Cominciammo così a confrontare ciò in cui credevamo ma spesso finivamo in sterili polemiche. Chiesi quindi ad un responsabile della mia Congregazione di parlare con lui e lo invitai a partecipare ad un incontro. Lui accettò a condizione che anche io mi recassi ad una chiesa evangelica ad ascoltare il Vangelo, cosa che feci. Nonostante tanti tentativi di trovare una linea comune di fede, ci trovavamo in disaccordo praticamente su tutte le cose importanti, per esempio la divinità di Gesù, la salvezza per fede, la vita futura dei credenti. Tutto questo avvenne nell’arco di due anni e ringrazio Dio di aver messo sulla mia strada una persona con un profondo amore per la Sua Parola e affetto e pazienza verso di me.

Il punto di svolta avvenne con una frase che mi fece riflettere: “Tu non leggi la Bibbia, leggi libri che parlano della Bibbia”. Cosi cominciai a leggere solo la Bibbia e nella lettera ai Romani capitolo 8 verso 9 lessi: “Se qualcuno non ha lo spirito di Cristo, egli non appartiene a Lui” e al verso 14 “infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio sono figli di Dio”. Questi versetti erano contrari alla dottrina dei Testimoni, i quali insegnano invece che ci sono due categorie di persone salvate, coloro che andranno in cielo, i cosiddetti Unti o 144.000 e coloro che vivranno su di una terra paradisiaca, chiamati la Grande Folla, che non hanno ricevuto lo Spirito Santo.

Mi resi conto di aver creduto in una dottrina di uomini e nonostante i miei sforzi di ubbidire a Dio non ero Sua figlia e non ero salvata. Da quel momento cominciai a mettere in discussione tutto ciò che mi era stato insegnato. Smisi di andare di casa in casa e di frequentare le adunanze. Anche le relazioni in famiglia ne risentirono e gli amici testimoni cessarono ogni relazione con me. Delusa e scoraggiata pregai: “Signore ho una gran confusione in testa, ma una cosa so per certo, che sei Dio e sei morto per i miei peccati e ti chiedo di salvarmi”. Mi dissociai dall’Organizzazione della Torre di Guardia e cominciai a frequentare regolarmente una chiesa evangelica in cui veniva insegnata solo la Bibbia.

A distanza di oltre 40 anni posso dire che il Signore è stato fedele, mi ha sostenuto, aiutato e guidato come promette nella Sua Parola e di questo Lo ringrazio. Oltre a questo mi ha permesso di conoscerlo in maniera personale come un buon Padre e so di essere diventata una Sua figlia.